La famiglia Barionovi si insediò a Cervinara nel tardo Seicento con il Signor Don Matteo Barrionuovo, di origine spagnola (da Zaragoza, capitale dell'Aragona), che in un atto notarile di concessione enfiteutica dall'Ordine di Malta si qualificò come "nobilis vir" della Principessa D'Avalos di Montesarchio.
L'Ordine di Malta ebbe una sua commenda a Montesarchio dove dal 1528, per investitura di Carlo V, si insediarono D'Avalos, Marchesi Del Vasto e Principi di Montesarchio. A seguito del matrimonio con la figlia del notaio Mainolfo di Cervinara, D. Matteo Barrionuovo si insediò ai Salomoni in quel palazzo che da allora in poi sarà il palazzo di famiglia. Fra i maggiori proprietati di Cervinara, la famiglia ebbe un sepolcro privilegiato nella Chiesa di S. Adiutore e un oratorio privato nel palazzo Salomoni.
Numerosi furono i dottori e gli uomini di chiesa della famiglia, tra cui:
- don Paolo (1758-1825), dottore in legge;
- il reverendo sacerdote don Vincenzo (1748-1818), Primicerio della Collegiata di San Gennaro Abbazia di Ferrari;
- il reverendo sacerdote don Francesco (1750-1829), Primicerio della Collegiata di San Gennao Abbazia di Ferrari;
- mons. don Pasquale (1768-1859), Cameriere extra urbem di Sua Santità e socio corrispondente della società economica di Principato Ultra;
- don Berardino (1810-1866), Guardia Nazionale Borbonica;
- l'avvocato Pasquale Barionovi (1886-1958), vice pretore onorario di Cervinara, Cavaliere della Corona d'Italia;
- Luigi Barionovi (1928-2011) fra i principali studiosi della Valle Caudina, segretario di Samnium ed autore di circa quaranta pubblicazioni scientifiche e presente anche nel Dizionario Biografico Irpino.
Il fondo Barionovi è una donazione dell'avv. Armando De Feo ultimo erede della nobile famiglia.